Notizie sui Satoyama e i Satoumi di Noto
Notizie sul progetto GLAHS
Designation of Noto's Satoyama and Satoumi as GIAHS
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La FAO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, nel giugno 2011 ha designato come siti GIAHS i Satoyama e i Satoumi di Noto dell’omonima provincia e i Satoyama in armonia con l’ibis crestato di Sado dell’omonima citta della provincia di Niigata, i primi del Giappone.

Hakumai Senmaida

Metodi agricoli, forestali e ittici e utilizzo del territorio volti alla protezione della biodiversita.

Nell’area sono tuttora in uso metodi agricoli tradizionali come l’hazaboshi (asciugatura del riso su trampoli di legno) e metodi ittici tradizionali come quello delle ama, le donne subacquee.

Tutta l’area e un mosaico di terrazze coltivate a riso lungo pendii montani, risaie nelle valli sottostanti e oltre duemila stagni d’irrigazione. L’ecosistema qui e sostenibile e fornisce il necessario habitat e un ambiente di riproduzione ideale per una moltitudine di organismi, tra i quali alcune specie in via d’estinzione.

Eterogeneita delle risorse biologiche

In quest’area sono stati identificati molti organismi, tra i quali specie rare come il dytiscus sharpi, un coleottero acquatico, la salamandra di Hokuriku e la cicindela anchoralis, una sottofamiglia di coleotteri della famiglia Carabidae, che vivono e si riproducono nei Satoyama e nei Satoumi di Noto insieme a oltre trecento specie di uccelli migratori.

Qui s’incoraggia inoltre la coltivazione di vegetali indigeni della zona di Noto quali la nakajimana, una verdura fronzuta, e gli azuki dainagon, grossi fagioli rossi.

Spettacolarita scenica

Le terrazze coltivate a riso in ogni angolo lungo i pendii affacciati al Mar del Giappone, come le minuscole risaie Senmaida a Shiroyone, nella citta di Wajima, le risaie nella valle sottostante, le file di case intonacate di bianco e dai tetti di paglia o tegole nere e, altrettanto onnipresenti, le alte palizzate di bambu per proteggerle dai forti venti marini, in questa parte del Giappone sono gli scenari tipici dei villaggi agricoli e di pesca.

Uso di tecnologie tradizionali

La gente dei Satoyama di Noto vanta tecnologie tradizionali perpetuatesi di generazione in generazione; tra queste l’agehamashiki, il metodo di produzione del sale che in Giappone viene praticato soltanto in questa zona, il sumiyaki, antica tecnica di produzione del carbone strettamente connessa con il mantenimento e la conservazione dei Satoyama stessi e, particolarmente rinomate, le lacche Wajima, uno dei piu rinomati mestieri artigianali del paese.

Festival folcloristici e religiosi di origine contadina preservati nel tempo

Tra questi spiccano i festival delle kiriko, lanterne alte anche decine di metri che sfilano nei villaggi per augurare un buon raccolto o una buona pesca, e la cerimonia di Aenokoto, un rito scintoista della tradizione contadina con il quale si ringraziano le divinita dei campi per gli abbondanti raccolti ottenuti. Quest’ultima, in particolare, nel 2009 e stata designata dall’UNESCO, l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura, come patrimonio culturale immateriale dell’umanita.

Utilizzo e attivita di conservazione

Per trasmettere intatti i Satoyama e i Satoumi alle future generazioni si sviluppano in continuazione iniziative il cui scopo e incoraggiare gli scambi tra gli abitanti delle zone rurali e quelli delle citta. Di eloquente efficacia, esse includono diversi programmi tra i quali, in particolare, iniziative per la partecipazione in cooperative di sviluppo di risaie a terrazze e la conversione di case contadine in locande.

Inoltre, le industrie agricole, forestali e ittiche, il governo, i residenti locali e alcuni istituti superiori d’istruzione, prime fra tutti le universita, cooperano a stretto contatto per espandere gli attuali programmi di formazione delle risorse umane allo scopo di sostenere le risorse ambientali e preservare la biodiversita.

Magaki
Agehamaenden
Festival di Ishizaki Hotosai
Case coloniche come alloggio per i viaggiatori

I Satoyama e i Satoumi di Noto sono tutti profondamente radicati nella zona, che di questa sono percio parte integrante. Le loro potenzialita congiunte hanno giocato un ruolo importante nella designazione GIAHS, che ha tenuto in piena considerazione le industrie agricole, forestali e ittiche di Noto e i mezzi di sostentamento delle popolazioni locali.

Altro fattore e il recente ma crescente interesse nei Satoyama da parte della comunita internazionale. Un esempio di tale interesse e l’adozione della “Satoyama Initiative” durante il decimo incontro della conferenza dei membri (COP10) alla Convenzione sulla Diversita Biologica (CBD) tenutosi nell’ottobre 2010 a Nagoya, nella provincia di Aichi, Giappone.

Cos’e la Satoyama Initiative?

Per proteggere la biodiversita e la capacita di sostentamento delle popolazioni locali, e importante preservarne non solo l’ambiente originale ma anche quello influenzato dall’uomo, tipici esempi del quale sono i terreni agricoli, le foreste secondarie e le attivita nei Satoyama che l’uomo stesso qui ha sviluppato e mantenuto in modo sostenibile nel corso di un lungo tempo.

Proprio da qui nasce la cosiddetta Satoyama Initiative, avviata dal governo giapponese per affrontare la duplice criticita posta dalla necessita di mantenere il bilanciamento tra la preservazione della biodiversita nell’ambiente originale e il suo utilizzo in forma sostenibile. Insieme all’Universita per gli Studi Avanzati delle Nazioni Unite, il governo della provincia di Ishikawa ha percio creato la "International Partnership for the Satoyama Initiative (IPSI)".